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Le avventure del Randazzo

petek 01.11.2019
– sobota 02.11.2019
Hangar Teatri
Venerdì 1 e sabato 2 novembre alle 20.30 e domenica 3 alle ore 17.00 Hangar Teatri è onorato di accogliere sul palco l’Accademia della Follia con il nuovo spettacolo “Le avventure del Randazzo”.
Il weekend di 1,2 e 3 novembre salirà sul palco di Hangar Teatri l’Accademia della Follia, unita e forte nell’onorare Claudio Misculin che firma l’adattamento, la sceneggiatura e la regia di questo spettacolo. Un saluto degli “Accademici Folli” al fondatore della compagnia, la regia dello spettacolo è passata a Francesca Varsori.

Ambientato in Cina, “Le avventure del Randazzo” narra di un capro espiatorio felice. Uno che viene accusato di ciò che non ha fatto, ma la reazione del popolo fa sì che lui sia felice di morire. Lo spettacolo nasce da un canovaccio di Dario Fo, arrivato come inedito. L’Accademia della Follia ha poi scoperto che era già è stato messo in scena, ma sempre da piccole compagnie, specialmente a causa della difficoltà della messa in scena: a partire dalle cifre (33 attori parlanti più le comparse) per finire con le visioni drammaturgiche che prevedono aquiloni che sfrecciano nel cielo e carri che passano tra ali di folla.
Il Randazzo è un cacciaballe, come scrive Dario Fo, uno che vive alla giornata fregando la gente. Nonostante ciò ha una sua etica e soprattutto un'anima felice. Gli capita di trovarsi in una sommossa durante le festività carnascialesche. Si butta felice nella bolgia e quando la rivolta finisce ed arriva la repressione, si fa trovare con la maschera del Capo delle scimmie dal culo nudo e cioè i rivoltosi sulla faccia: è il capro espiatorio perfetto. Lo agguantano, lo accusano di essere il capo della rivolta, lo processano, lo condannano e gli tagliano la testa. La peculiarità del personaggio non è nell'essere un vagabondo, ma nel fatto che lui è felice della situazione in cui si è cacciato e che porta al patibolo: è un capro espiatorio felice!
Come si fa ad essere felici quando si va a morire' Lui non è stato mai considerato da nessuno, sempre bastonato anche quando non c'entrava un cavolo, come in questo caso. E questa è anche la visione prospettica della sua vita, cioè non spera in futuro di ottenere di più. Ora, se gli si presenta l'occasione di rovesciare la realtà ed essere quel dio, quello sciamano che ha sempre sognato di essere e che non è, lui la prende al volo, è felice a qualsiasi prezzo: è una questione di gusti.

Sembra dovuto citare testualmente i ringraziamenti che Claudio Misculin aveva scritto per lo spettacolo:
“Vorrei spendere due parole per ringraziare il gruppo di lavoro che in serenità ed allegria si è creato e procede, sia sul fronte sanitario, come laboratorio, che in quello teatrale, con il nuovo spettacolo. Questo risultato, successo spontaneamente finché vuoi, si deve però soprattutto alla buona volontà e capacità tecnica dei tre fenomeni Giuliana Zidaric, prima attrice fatta e finita di fortissima intensità comunicativa e precisione maniacale nella metabolizzazione del personaggio. Si allunga però anche nel ruolo di aiuto regista ed in alcune funzioni burocratiche, come le schede presenze degli utenti.
Roberto Marcucci detto Doc, è colui che si occupa delle dinamiche di gruppo e regola gli umori. plurilaureato ma questo lavoro non lo svolge da dietro una scrivania ma da attore per cui non ha pazienti ma amici che tra l'altro sono anche i suoi colleghi di lavoro.
Marzia Ritossa sta crescendo come attrice e come regista, diamole un po' di tempo, e sarà una grande.

Altri personaggi di peso sono Dario Kuzma, il magnifico Franco Cedolin, Gabriele Palmano, Pavel Berdon. Sono da poco con noi Roberto Parisi, Emma Ratti, Leonardo Zanella, Mario Rui, Maddalena Madalina. In questo spettacolo ci aiutano con le musiche la dottoressa Paola Calabrese assieme all'amico Devan

Noi abbiamo fatto del nostro meglio e di sicuro ci abbiamo messo tanto entusiasmo e tutta la nostra buona volontà oltre quel po' di tecnica che nei decenni abbiamo acquisito. Altro non abbiamo, speriamo sia sufficiente”.
Hangar Teatri
via Luigi Pecenco
34100 Trieste
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