Fondo librario e documentario Depiera
petek 20.04.2018
– nedelja 29.04.2018
IRCI
– nedelja 29.04.2018
IRCI
Venerdì 20 aprile alle ore 17.00 presso il Civico Museo della civiltà istriana fiumana e dalmata, in via Torino 8, l’I.R.C.I. invita la cittadinanza alla presentazione pubblica del fondo librario e documentario Depiera, frutto della donazione all’Istituto da parte della dottoressa Maria Laura Iona, già direttrice del nostro Archivio di Stato e quindi Soprintendente archivistico per il Friuli Venezia Giulia. Per l’occasione sarà allestita una mostra con alcune “perle” librarie tratte dal fondo citato. L’entrata è liberà e la mostra, che si intitolerà "PERLE DI BIBLIOTECA", sarà aperta sino al 29 aprile con il consueto orario 10-12.30 e 16-18.30 da lunedì a sabato. Domenica dalle 10 alle 18.30.
Si tratta di un’imponente donazione che Maria Laura Iona ha voluto affidare all’ I.R.C.I., l’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata. È la biblioteca del notaio Camillo Depiera e di suo figlio, l’architetto Felice. Il fondo, in prevalenza derivante da Camillo, conta su qualcosa che si avvicina ai cinquemila titoli messi insieme nel tempo dal notaio che era nato in Antignana d’Istria nel 1861 e sarebbe morto, dopo una vita intensissima, più che ottuagenario, a Capodistria nel 1943. Descrivere questo nucleo librario (ed anche documentale) in poche righe appare impresa ardua, anzi impossibile. Gli scaffali che accolgono il materiale, in ordine, ad oggi, assolutamente provvisorio, svelano porte ovvie di stanze giuridiche con grandi approfondimenti - e di assoluta importanza - per quell’arco di tempo che va dalla metà dell’800 ai primi anni del ‘900, né poi si fermano, quasi a scadenzare il tempo e le leggi sino alla scomparsa di Camillo. Non è a caso che troviamo la raccolta completa dell’Allgemeines Reichs-Gesetz-und Regierungsblatt für das Kaiserthum Österreich, cioè il “Bollettino generale delle leggi ed atti del governo per l’Impero d’Austria”, fin dal primo volume del 1849, redatto subito dopo l’avvento di Francesco Giuseppe, per tutta la serie completa ad arrivare all’ultima ordinanza del 26 ottobre 1918 “dispensata e spedita” il 7 novembre di quel terribile anno. E in tema scopriamo ancora La scienza della legislazione del Filangieri, edita a Firenze nel 1820, oppure l’importantissimo Consilia sive responsa juris clarissimi viri Marci Antonii Peregrini patavini, Serenissima Reipublicae Venetae juriconsulti …, uscito dai torchi del Savioni a Venezia nel 1727 e completa dei sei volumi per un totale di oltre 2000 pagine. Oltre e aldilà dei temi giuridici, significativi da segnalare paiono opere quali l’Atlas Universel, il grande atlante che si deve al Vaugondy, stampato a Parigi fra il 1757 e il 1758, una delle prime opere nel genere basata su ricognizioni scientifiche nella tradizione di D’Anville e De L’Isle. Difficile tacere su una parte del fondo composta da fascicoli, poco vistosi, ma eccezionali sia perché presenti in notevole quantità che per la loro rarità: si tratta della raccolta di statuti delle più svariate società e imprese di area locale fra Gorizia, Trieste, l’Istria e la Dalmazia risalenti perlopiù al periodo fra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900 come lo Statuto del Consorzio Agricolo di Sicciole (1911) o quello del Consorzio per la regolazione del Quieto (1920) o ancora quello della Società anonima per la utilizzazione delle forze idrauliche della Dalmazia (1913) oppure, non ultimo, quello della Cooperativa industriale fra Scalpellini ed Ornatisti in Trieste (1906).
Si tratta di un’imponente donazione che Maria Laura Iona ha voluto affidare all’ I.R.C.I., l’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata. È la biblioteca del notaio Camillo Depiera e di suo figlio, l’architetto Felice. Il fondo, in prevalenza derivante da Camillo, conta su qualcosa che si avvicina ai cinquemila titoli messi insieme nel tempo dal notaio che era nato in Antignana d’Istria nel 1861 e sarebbe morto, dopo una vita intensissima, più che ottuagenario, a Capodistria nel 1943. Descrivere questo nucleo librario (ed anche documentale) in poche righe appare impresa ardua, anzi impossibile. Gli scaffali che accolgono il materiale, in ordine, ad oggi, assolutamente provvisorio, svelano porte ovvie di stanze giuridiche con grandi approfondimenti - e di assoluta importanza - per quell’arco di tempo che va dalla metà dell’800 ai primi anni del ‘900, né poi si fermano, quasi a scadenzare il tempo e le leggi sino alla scomparsa di Camillo. Non è a caso che troviamo la raccolta completa dell’Allgemeines Reichs-Gesetz-und Regierungsblatt für das Kaiserthum Österreich, cioè il “Bollettino generale delle leggi ed atti del governo per l’Impero d’Austria”, fin dal primo volume del 1849, redatto subito dopo l’avvento di Francesco Giuseppe, per tutta la serie completa ad arrivare all’ultima ordinanza del 26 ottobre 1918 “dispensata e spedita” il 7 novembre di quel terribile anno. E in tema scopriamo ancora La scienza della legislazione del Filangieri, edita a Firenze nel 1820, oppure l’importantissimo Consilia sive responsa juris clarissimi viri Marci Antonii Peregrini patavini, Serenissima Reipublicae Venetae juriconsulti …, uscito dai torchi del Savioni a Venezia nel 1727 e completa dei sei volumi per un totale di oltre 2000 pagine. Oltre e aldilà dei temi giuridici, significativi da segnalare paiono opere quali l’Atlas Universel, il grande atlante che si deve al Vaugondy, stampato a Parigi fra il 1757 e il 1758, una delle prime opere nel genere basata su ricognizioni scientifiche nella tradizione di D’Anville e De L’Isle. Difficile tacere su una parte del fondo composta da fascicoli, poco vistosi, ma eccezionali sia perché presenti in notevole quantità che per la loro rarità: si tratta della raccolta di statuti delle più svariate società e imprese di area locale fra Gorizia, Trieste, l’Istria e la Dalmazia risalenti perlopiù al periodo fra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900 come lo Statuto del Consorzio Agricolo di Sicciole (1911) o quello del Consorzio per la regolazione del Quieto (1920) o ancora quello della Società anonima per la utilizzazione delle forze idrauliche della Dalmazia (1913) oppure, non ultimo, quello della Cooperativa industriale fra Scalpellini ed Ornatisti in Trieste (1906).
Istituto per la Cultura Istriano Fiumano Dalmata
Via Duca d'Aosta, 1
34100 Trieste
+39 040 639 188
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