Vito Timmel e i pannelli decorativi per il Cine Ideal - Italia di Trieste
petek 18.05.2018
– nedelja 19.08.2018
Museo Revoltella
– nedelja 19.08.2018
Museo Revoltella
Di Vito Timmel, straordinario artista profondamente legato alla nostra città, nato a Vienna nel 1886 da padre tedesco e madre friulana, il Museo Revoltella conserva un rilevante numero di dipinti, tra cui ricordiamo il bellissimo Autoritratto del 1910 e il dipinto Fochi del 1924, espressione originale e personalissima del secessionismo viennese. Di temperamento irrequieto e dotato di una formidabile creatività, Timmel è stato anche un raffinato decoratore, autore, nel 1916, dei diciassette pannelli, realizzati a tempera su supporto cartaceo, destinati all'abbellimento dell’atrio del Cinema Ideal, poi Cinema Italia, in via Sant'Antonio (attuale via Dante) e dagli anni Settanta di proprietà del Museo Revoltella.
La sala di proiezione, che negli anni subì diverse intitolazioni, era inglobata nel Palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà, opera di Arduino e Ruggero Berlam e del pittore triestino Piero Lucano, che curò la decorazione degli interni.
Il cinema, gestito dalla Società Cinematografica Triestina, dal 1916 al 1918 diventò di proprietà di Riccardo Colledani, che lo utilizzò anche come sede di attività teatrali presentandolo al pubblico come “Teatro – Cine – Ideal”.
Colledani nel 1916 affidò a Vito Timmel, allora docente nella sezione di pittura decorativa alla Scuola per Capi d'Arte, la decorazione della fascia alta delle pareti dell’atrio, che Lucano preferì lasciare libera per il collega.
Vi si possono ammirare personaggi tratti dalla letteratura romanzesca e teatrale di varie epoche e paesi: Elena, Ronino, Maria, Cyrano, Sylok, Aphroditos, Don Chisciotte, Bovary, Claudine, Mafarca, XVIII Secolo, Elettra, Salomè, Arlecchino, Gulliver, Valjean e Melisenda. Si tratta di una splendida serie di pannelli, realizzati con una personale interpretazione dello stile liberty e progettati pensando a un unico fregio continuo di evidente ispirazione klimtiana. Timmel, per alcune figure, trae ispirazione anche da artisti quali Egger-Lienz, Hodler, Toorop, lo slavo Mestrovic e ricorre a puntuali citazioni da stampe giapponesi. Nel 1919 il cinema mutò il proprio nome da Ideal a Italia e fu gestito da Enrico Woelfler cognato di Umberto Saba, con il quale il poeta collaborò occupandosi di ideare versi adatti a fare pubblicità ai film in programmazione.
Rimossi dal Cinema Italia nel 1962 (prima della sua demolizione), i pannelli vennero in seguito collocati nell’atrio del Teatro Filodrammatico. Nel 1970, a causa della cessione della gestione del Filodrammatico, il Curatorio del Museo Revoltella propose l’acquisto del “Ciclo della maschere”, temendo una dispersione dell’opera pittorica.
Nell'odierna occasione espositiva, i pannelli dello storico Cinema, di cui il Museo possiede l'intera serie, fatta eccezione per il pannello raffigurante Arlecchino di collezione privata, sono presentati al pubblico per la prima volta con le iscrizioni originali identificative di ciascun soggetto, reperite in un deposito di materiali allestitivi in disuso.
A completamento della serie decorativa di Timmel sono esposti inoltre una selezione fotografica interessante dell'edificio dei Berlam in costruzione, provenienti dalla Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, e i progetti originali del palazzo, che ben accompagnano la lettura complessiva di questo importante edificio storico del Primo Novecento. I progetti, eccellenti per il loro stato di conservazione e illuminanti per la ricostruzione del tutto, esposti qui per la prima volta, sono stati concessi in prestito dall'Archivio Tecnico del Servizio Città, Territorio e Ambiente del Comune di Trieste.
Questa esposizione imperniata sull'opera di Timmel intende mettere in relazione i dipinti conservati all'interno del museo con lo spazio urbano esterno, sia collegandoli idealmente agli itinerari letterari dedicati a Saba, sia connettendoli ai temi delle modifiche degli stili di vita intervenuti a Trieste con la fine della Grande Guerra, sia con le trasformazioni urbane, di cui il palazzo RAS è caso paradigmatico, essendo attualmente in ristrutturazione con destinazione d'uso alberghiero-turistica.
Laura Carlini Fanfogna, ricorda: “In occasione della mostra il museo Revoltella ha attivato significative collaborazioni che ampliano le possibilità di apprezzare il talento di Timmel: la rassegna Storie nell'Arte, ideata e organizzata da Bonawentura/Teatro Miela, per la produzione di un nuovo spettacolo dedicato a Timmel, che sarà messo in scena “in situ” nel corso dell'esposizione, sulla scia degli spettacoli già realizzati per il Revoltella e dedicati rispettivamente ad Arturo Nathan e Leonor Fini. Inoltre la mostra del Revoltella è inclusa nel programma in primavera a Trieste!, ideato dalla Agricola Monte San Pantaleone, che cura la promozione di eventi culturali selezionati.
La mostra triestina di Timmel è promossa insieme all'analoga esposizione dell’intero ciclo pittorico che il pittore triestino realizzò nel 1921 per il teatro del rione di Panzano, oggi conservati al MUCA, il museo della cantieristica di Monfalcone. La visita alle due mostre permette al pubblico di apprezzare entrambi gli interventi decorativi per luoghi di spettacolo creati da Timmel”.
La sala di proiezione, che negli anni subì diverse intitolazioni, era inglobata nel Palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà, opera di Arduino e Ruggero Berlam e del pittore triestino Piero Lucano, che curò la decorazione degli interni.
Il cinema, gestito dalla Società Cinematografica Triestina, dal 1916 al 1918 diventò di proprietà di Riccardo Colledani, che lo utilizzò anche come sede di attività teatrali presentandolo al pubblico come “Teatro – Cine – Ideal”.
Colledani nel 1916 affidò a Vito Timmel, allora docente nella sezione di pittura decorativa alla Scuola per Capi d'Arte, la decorazione della fascia alta delle pareti dell’atrio, che Lucano preferì lasciare libera per il collega.
Vi si possono ammirare personaggi tratti dalla letteratura romanzesca e teatrale di varie epoche e paesi: Elena, Ronino, Maria, Cyrano, Sylok, Aphroditos, Don Chisciotte, Bovary, Claudine, Mafarca, XVIII Secolo, Elettra, Salomè, Arlecchino, Gulliver, Valjean e Melisenda. Si tratta di una splendida serie di pannelli, realizzati con una personale interpretazione dello stile liberty e progettati pensando a un unico fregio continuo di evidente ispirazione klimtiana. Timmel, per alcune figure, trae ispirazione anche da artisti quali Egger-Lienz, Hodler, Toorop, lo slavo Mestrovic e ricorre a puntuali citazioni da stampe giapponesi. Nel 1919 il cinema mutò il proprio nome da Ideal a Italia e fu gestito da Enrico Woelfler cognato di Umberto Saba, con il quale il poeta collaborò occupandosi di ideare versi adatti a fare pubblicità ai film in programmazione.
Rimossi dal Cinema Italia nel 1962 (prima della sua demolizione), i pannelli vennero in seguito collocati nell’atrio del Teatro Filodrammatico. Nel 1970, a causa della cessione della gestione del Filodrammatico, il Curatorio del Museo Revoltella propose l’acquisto del “Ciclo della maschere”, temendo una dispersione dell’opera pittorica.
Nell'odierna occasione espositiva, i pannelli dello storico Cinema, di cui il Museo possiede l'intera serie, fatta eccezione per il pannello raffigurante Arlecchino di collezione privata, sono presentati al pubblico per la prima volta con le iscrizioni originali identificative di ciascun soggetto, reperite in un deposito di materiali allestitivi in disuso.
A completamento della serie decorativa di Timmel sono esposti inoltre una selezione fotografica interessante dell'edificio dei Berlam in costruzione, provenienti dalla Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, e i progetti originali del palazzo, che ben accompagnano la lettura complessiva di questo importante edificio storico del Primo Novecento. I progetti, eccellenti per il loro stato di conservazione e illuminanti per la ricostruzione del tutto, esposti qui per la prima volta, sono stati concessi in prestito dall'Archivio Tecnico del Servizio Città, Territorio e Ambiente del Comune di Trieste.
Questa esposizione imperniata sull'opera di Timmel intende mettere in relazione i dipinti conservati all'interno del museo con lo spazio urbano esterno, sia collegandoli idealmente agli itinerari letterari dedicati a Saba, sia connettendoli ai temi delle modifiche degli stili di vita intervenuti a Trieste con la fine della Grande Guerra, sia con le trasformazioni urbane, di cui il palazzo RAS è caso paradigmatico, essendo attualmente in ristrutturazione con destinazione d'uso alberghiero-turistica.
Laura Carlini Fanfogna, ricorda: “In occasione della mostra il museo Revoltella ha attivato significative collaborazioni che ampliano le possibilità di apprezzare il talento di Timmel: la rassegna Storie nell'Arte, ideata e organizzata da Bonawentura/Teatro Miela, per la produzione di un nuovo spettacolo dedicato a Timmel, che sarà messo in scena “in situ” nel corso dell'esposizione, sulla scia degli spettacoli già realizzati per il Revoltella e dedicati rispettivamente ad Arturo Nathan e Leonor Fini. Inoltre la mostra del Revoltella è inclusa nel programma in primavera a Trieste!, ideato dalla Agricola Monte San Pantaleone, che cura la promozione di eventi culturali selezionati.
La mostra triestina di Timmel è promossa insieme all'analoga esposizione dell’intero ciclo pittorico che il pittore triestino realizzò nel 1921 per il teatro del rione di Panzano, oggi conservati al MUCA, il museo della cantieristica di Monfalcone. La visita alle due mostre permette al pubblico di apprezzare entrambi gli interventi decorativi per luoghi di spettacolo creati da Timmel”.
Museo Revoltella - Galleria d'Arte Moderna
Via A. Diaz, 27
34100 Trieste
+39 040 675 4350
WWW.MUSEOREVOLTELLA.IT
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