La casa nova
sreda 12.02.2020
– nedelja 16.02.2020
Politeama Rossetti
– nedelja 16.02.2020
Politeama Rossetti
“La divertente commedia goldoniana “La casa nova” va in scena al Politeama Rossetti dal 12 febbraio nella suggestiva edizione firmata da Giuseppe Emiliani. Accanto ai talenti della compagnia dei Giovani del Teatro Stabile del Veneto, l’esperienza di Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Valerio Mazzucato e Lucia Scheriano. L’appuntamento si inserisce nella Stagione Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia”.
Parola di Carlo Goldoni, affrontare un trasloco era uno stress anche nel 1760.
Il grande drammaturgo veneziano ha costruito proprio attorno a questo tema la piacevolissima commedia “La casa nova”, che arriva al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per la Stagione Prosa, dal 12 al 16 febbraio.
L’allestimento è quello raffinato e accuratissimo di Giuseppe Emiliani, che coniuga l’amore per la tradizione e il rispetto filologico per la drammaturgia goldoniana a una messinscena che grazie alla tecnologia – la bella scenografia virtuale di Federico Cautero – “trasporterà” il pubblico in suggestivi scorci della Venezia del Settecento.
Goldoni scrisse “La casa nova” dopo una veloce gestazione e sull’onda emotiva di un’esperienza personale: al debutto al Teatro San Luca nel dicembre del 1760 fu accolta con notevole favore, replicò per tredici sere e superò addirittura il successo di due capolavori dello stesso periodo, “Gl’Innamorati” ed “I Rusteghi”.
In tempi recenti, invece, questa bella commedia veneta è stata ingiustamente poco frequentata ed un motivo è da individuare nella numerosa compagnia che vi si deve impegnare. Vi pone riparo, ora, il Teatro Stabile del Veneto, che – unendo gli attori della Compagnia Giovani a quattro interpreti si grande esperienza come Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Valerio Mazzucato e Lucia Scheriano e affidandoli alle cure di un regista dalla profonda competenza in materia goldoniana come Giuseppe Emiliani – ne porta in scena una lodata edizione.
Se lo spunto di partenza rimane attuale, la maestria di Goldoni rende la commedia ancor più universale, intrecciando alla leggerezza della scrittura e al divertente intreccio, importanti input di critica sociale e morale (si allude alla dissipazione, all’interesse, all’ipocrisia sociale, alla crisi economica che minano la moralità borghese). «È una commedia d’ambiente in cui lo spazio poetico è occupato innanzitutto dalla vivacità dei dialoghi» osserva il regista. «I personaggi sono straordinarie creazioni linguistiche e la struttura drammaturgica è caratterizzata da un continuo “crescendo”, da un ritmo sempre più incalzante fino a diventare vertiginoso. Ciò che più colpisce di questo capolavoro è il suo raffinato equilibrio; il commediografo risolve in un impeccabile contrappunto gli elementi drammatici e gli effetti comici. Ogni fase dell’intreccio, ogni elemento della vicenda, ogni motivo dell’impianto tematico sono perfettamente calcolati e sapientemente integrati».
È dunque naturale che la frenesia e il crescendo della scrittura goldoniana si trasferiscano sul palcoscenico dove i protagonisti, Anzoletto e Cecilia sono da mesi impegnati in un oneroso trasloco. Cecilia, un po’ ingenua e un po’ capricciosa, è vittima di tutte le fragilità dei parvenu, e fin troppo sensibile agli inutili consigli su arredi e lussi forniti da scrocconi e nobili spiantati. Anzoletto, innamorato e insicuro, non si oppone alle bizze della sua sposa. E così falegnami e operai sono presi da un isterico lavorio senza una linea decisa. Questo caotico teatrino ha un gran numero di spettatori: diverte la serva Lucietta, inquieta non poco la sorella di Anzoletto, Meneghina, ansiosa di trovare la calma e le sostanze per sposarsi a propria volta. E le due sorelle Checca e Rosina pur saldamente borghesi nei valori, non perdono un attimo per curiosare e spettegolare. La salvezza per gli sposi arriva con Cristofolo, parente anziano e laborioso che pagherà i debiti del nipote e lo ricondurrà alla saggezza.
La produzione dedica lo spettacolo a Virgilio Zernitz, grande attore, indimenticabile interprete goldoniano e generoso maestro di giovani attori.
Alla Sala Assicurazioni Generali lo spettacolo replica alle ore 20.30 dal 12 al 15 febbraio e domenica 16 febbraio alle ore 16. Per biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti, agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.
Parola di Carlo Goldoni, affrontare un trasloco era uno stress anche nel 1760.
Il grande drammaturgo veneziano ha costruito proprio attorno a questo tema la piacevolissima commedia “La casa nova”, che arriva al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per la Stagione Prosa, dal 12 al 16 febbraio.
L’allestimento è quello raffinato e accuratissimo di Giuseppe Emiliani, che coniuga l’amore per la tradizione e il rispetto filologico per la drammaturgia goldoniana a una messinscena che grazie alla tecnologia – la bella scenografia virtuale di Federico Cautero – “trasporterà” il pubblico in suggestivi scorci della Venezia del Settecento.
Goldoni scrisse “La casa nova” dopo una veloce gestazione e sull’onda emotiva di un’esperienza personale: al debutto al Teatro San Luca nel dicembre del 1760 fu accolta con notevole favore, replicò per tredici sere e superò addirittura il successo di due capolavori dello stesso periodo, “Gl’Innamorati” ed “I Rusteghi”.
In tempi recenti, invece, questa bella commedia veneta è stata ingiustamente poco frequentata ed un motivo è da individuare nella numerosa compagnia che vi si deve impegnare. Vi pone riparo, ora, il Teatro Stabile del Veneto, che – unendo gli attori della Compagnia Giovani a quattro interpreti si grande esperienza come Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Valerio Mazzucato e Lucia Scheriano e affidandoli alle cure di un regista dalla profonda competenza in materia goldoniana come Giuseppe Emiliani – ne porta in scena una lodata edizione.
Se lo spunto di partenza rimane attuale, la maestria di Goldoni rende la commedia ancor più universale, intrecciando alla leggerezza della scrittura e al divertente intreccio, importanti input di critica sociale e morale (si allude alla dissipazione, all’interesse, all’ipocrisia sociale, alla crisi economica che minano la moralità borghese). «È una commedia d’ambiente in cui lo spazio poetico è occupato innanzitutto dalla vivacità dei dialoghi» osserva il regista. «I personaggi sono straordinarie creazioni linguistiche e la struttura drammaturgica è caratterizzata da un continuo “crescendo”, da un ritmo sempre più incalzante fino a diventare vertiginoso. Ciò che più colpisce di questo capolavoro è il suo raffinato equilibrio; il commediografo risolve in un impeccabile contrappunto gli elementi drammatici e gli effetti comici. Ogni fase dell’intreccio, ogni elemento della vicenda, ogni motivo dell’impianto tematico sono perfettamente calcolati e sapientemente integrati».
È dunque naturale che la frenesia e il crescendo della scrittura goldoniana si trasferiscano sul palcoscenico dove i protagonisti, Anzoletto e Cecilia sono da mesi impegnati in un oneroso trasloco. Cecilia, un po’ ingenua e un po’ capricciosa, è vittima di tutte le fragilità dei parvenu, e fin troppo sensibile agli inutili consigli su arredi e lussi forniti da scrocconi e nobili spiantati. Anzoletto, innamorato e insicuro, non si oppone alle bizze della sua sposa. E così falegnami e operai sono presi da un isterico lavorio senza una linea decisa. Questo caotico teatrino ha un gran numero di spettatori: diverte la serva Lucietta, inquieta non poco la sorella di Anzoletto, Meneghina, ansiosa di trovare la calma e le sostanze per sposarsi a propria volta. E le due sorelle Checca e Rosina pur saldamente borghesi nei valori, non perdono un attimo per curiosare e spettegolare. La salvezza per gli sposi arriva con Cristofolo, parente anziano e laborioso che pagherà i debiti del nipote e lo ricondurrà alla saggezza.
La produzione dedica lo spettacolo a Virgilio Zernitz, grande attore, indimenticabile interprete goldoniano e generoso maestro di giovani attori.
Alla Sala Assicurazioni Generali lo spettacolo replica alle ore 20.30 dal 12 al 15 febbraio e domenica 16 febbraio alle ore 16. Per biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti, agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.