Alessio Palmieri: Immaginario collettivo
petek 15.03.2024
– sreda 03.04.2024
Sala Comunale d'Arte
– sreda 03.04.2024
Sala Comunale d'Arte
La mostra di Alessio Palmieri “Immaginario collettivo” sarà visitabile fino al 3 aprile 2024 presso la Sala Comunale d'Arte di Trieste. L’artista nelle sue opere pittoriche propone un complesso di situazioni distopiche che si pongono come critica alla società contemporanea.
Alessio Palmieri nasce a Massa (MS) e si diploma in scultura all'Accademia di Belle Arti di Carrara. L’artista, ancor prima di concludere gli studi, partecipa a concorsi di pittura e scultura in cui ottiene importanti riconoscimenti come il Premio d’Arte Telaccia d’Oro di Torino e il Premio d’Arte Mondadori di Milano che gli ha permesso di collaborare con la galleria “Soprano” di Venezia dal 2001 al 2003. Dal 2016 collabora con la galleria e associazione culturale “Intrecciarte” di Pietrasanta, con l’associazione “Mangia l’Arte” ed espone in numerose gallerie e circoli culturali, tra cui il circolo artistico culturale di Massa "La Mandragora", il quale gli dedica nel 2002 e nel 2018 delle mostre personali. Le sue opere sono inoltre apparse in numerose riviste del settore e ha preso parte a esposizioni collettive con artisti di calibro internazionale.
In occasione della mostra personale “Immaginario collettivo” verrà presentata una selezione di opere pittoriche di Palmieri realizzate con la tecnica dell’acrilico su tela. Tramite la sua ricerca artistica, tratta temi di denuncia sociale attraverso l’ironia e la satira, creando opere dal carattere surreale. Le figure di Palmieri sono prive di volto o dotate di maschere dalle fattezze animali in modo tale da favorire, tramite il loro significato allegorico, l’immedesimazione dell’osservatore nei protagonisti dei suoi dipinti.
Il titolo “Immaginario collettivo” trae ispirazione dall’omonimo concetto studiato e indagato dai principali filosofi occidentali del ‘900. In ottica contemporanea le radici della teoria di “immaginario collettivo” sono legate al nome di Jean-Paul Sartre il quale, nel suo libro L'immaginario. Psicologia fenomenologica dell'immaginazione, lo descrive come un luogo dove si creano le idee, i valori e le norme che regolano la vita di una data collettività. Elementi socialmente condivisi, radicati in un sentire comune che prescinde dalla consapevolezza individuale. Si tratta di un concetto complesso e sfaccettato di cui Palmieri offre la sua interpretazione.
Le opere si caratterizzano per uno stile anti-classico, per tecniche pittoriche differenti, principalmente acrilico, e un uso del colore e delle forme che rimanda alla pittura surrealista.
Ne risultano una serie di realizzazioni pittoriche crude da cui emerge il rifiuto dell’artista verso una società composta da luoghi comuni e contraddizioni. Palmieri infatti ritiene che l’arte sia da sempre un riflesso della collettività e la sua intenzione verte sul condurre l’osservatore alla riflessione e a una maggiore consapevolezza dei problemi che caratterizzano il nostro tempo. Per lui l’arte dev’essere in grado di generare domande e ciò ha modo di dimostrarlo attraverso la pungente ironia che caratterizza il suo operato artistico. L’opera di Palmieri è in continua evoluzione: cambia con il modo di vivere delle persone e con il susseguirsi degli eventi, per cui è possibile che ogni volta che l’osservatore ci si ponga a confronto abbia l’occasione di trarre nuovi spunti di riflessione.
Alessio Palmieri nasce a Massa (MS) e si diploma in scultura all'Accademia di Belle Arti di Carrara. L’artista, ancor prima di concludere gli studi, partecipa a concorsi di pittura e scultura in cui ottiene importanti riconoscimenti come il Premio d’Arte Telaccia d’Oro di Torino e il Premio d’Arte Mondadori di Milano che gli ha permesso di collaborare con la galleria “Soprano” di Venezia dal 2001 al 2003. Dal 2016 collabora con la galleria e associazione culturale “Intrecciarte” di Pietrasanta, con l’associazione “Mangia l’Arte” ed espone in numerose gallerie e circoli culturali, tra cui il circolo artistico culturale di Massa "La Mandragora", il quale gli dedica nel 2002 e nel 2018 delle mostre personali. Le sue opere sono inoltre apparse in numerose riviste del settore e ha preso parte a esposizioni collettive con artisti di calibro internazionale.
In occasione della mostra personale “Immaginario collettivo” verrà presentata una selezione di opere pittoriche di Palmieri realizzate con la tecnica dell’acrilico su tela. Tramite la sua ricerca artistica, tratta temi di denuncia sociale attraverso l’ironia e la satira, creando opere dal carattere surreale. Le figure di Palmieri sono prive di volto o dotate di maschere dalle fattezze animali in modo tale da favorire, tramite il loro significato allegorico, l’immedesimazione dell’osservatore nei protagonisti dei suoi dipinti.
Il titolo “Immaginario collettivo” trae ispirazione dall’omonimo concetto studiato e indagato dai principali filosofi occidentali del ‘900. In ottica contemporanea le radici della teoria di “immaginario collettivo” sono legate al nome di Jean-Paul Sartre il quale, nel suo libro L'immaginario. Psicologia fenomenologica dell'immaginazione, lo descrive come un luogo dove si creano le idee, i valori e le norme che regolano la vita di una data collettività. Elementi socialmente condivisi, radicati in un sentire comune che prescinde dalla consapevolezza individuale. Si tratta di un concetto complesso e sfaccettato di cui Palmieri offre la sua interpretazione.
Le opere si caratterizzano per uno stile anti-classico, per tecniche pittoriche differenti, principalmente acrilico, e un uso del colore e delle forme che rimanda alla pittura surrealista.
Ne risultano una serie di realizzazioni pittoriche crude da cui emerge il rifiuto dell’artista verso una società composta da luoghi comuni e contraddizioni. Palmieri infatti ritiene che l’arte sia da sempre un riflesso della collettività e la sua intenzione verte sul condurre l’osservatore alla riflessione e a una maggiore consapevolezza dei problemi che caratterizzano il nostro tempo. Per lui l’arte dev’essere in grado di generare domande e ciò ha modo di dimostrarlo attraverso la pungente ironia che caratterizza il suo operato artistico. L’opera di Palmieri è in continua evoluzione: cambia con il modo di vivere delle persone e con il susseguirsi degli eventi, per cui è possibile che ogni volta che l’osservatore ci si ponga a confronto abbia l’occasione di trarre nuovi spunti di riflessione.
Sala Comunale d’Arte
Piazza Unità d’Italia, 4
34100 Trieste
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