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7 dicembre 1943: Destinazione Lager

četrtek 07.12.2023
– nedelja 09.06.2024
Risiera di San Sabba
Il 7 dicembre 1943 partì il primo dei molti convogli di deportati ebrei diretti ad Auschwitz da Trieste. La mostra, partendo dalla ricostruzione di questo convoglio, dei luoghi della deportazione e delle vicende di vittime e carnefici, prende in esame anche la deportazione politica avvenuta nei mesi precedenti.

Curata da un gruppo di storiche e storici, è realizzata in collaborazione con il Museo della Comunità Ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner”, l’Associazione Nazionale Ex Deportati-Sezione di Trieste, l’Archivio di Stato di Trieste, la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, la Fondazione Museo della Shoah di Roma, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste.

La mostra è curata da Sara Berger, Tullia Catalan, Franco Cecotti, Annalisa Di Fant, Stefano Fattorini, Dunja Nanut, Matteo Perissinotto (coordinamento scientifico), Marcello Pezzetti, con il coordinamento generale di Anna Krekic, conservatore del Museo della Risiera di San Sabba – Monumento Nazionale.

La mostra sarà visitabile a ingresso libero fino al 9 giugno 2024 durante l’orario di apertura della Risiera di San Sabba.

Il progetto espositivo ha l’obiettivo di ricordare gli 80 anni dalla partenza dei primi convogli dalla città giuliana verso i campi di concentramento nazisti, attraverso una ricostruzione rigorosa e al contempo altamente divulgativa di quanto accadde all’epoca. La mostra, che si terrà proprio in occasione di un anniversario così importante, costituirà per docenti e scolaresche, oltre che per il pubblico generico, un importante punto di riferimento per la conoscenza di tale momento storico, fornendo strumenti didattici innovativi e aggiornati. La traduzione in sloveno e inglese la renderà esportabile anche all’estero, oltre a consentire ai turisti e ai numerosi visitatori stranieri della Risiera di fruirla. Immagini e mappe aiuteranno il pubblico a visualizzare la storia di chi venne deportato, collocandola nel più ampio e complesso sistema delle deportazioni dall’OZAK.

La mostra è frutto di un’intensa attività di ricerca non solo sulla bibliografia e sugli studi già pubblicati e in corso, ma anche di un nuovo lavoro su fonti e archivi che sono a disposizione degli studiosi solo da pochi anni, come le testimonianze orali, gli archivi di famiglia, i Registri del Carcere del Coroneo, i censimenti razzisti del 1938 e 1942, l’Archivio di Bad Arolsen, l’archivio della Repubblica di Slovenia e archivi americani, inglesi, norvegesi.